Bresaola IGP: prezzo troppo alto per metà degli italiani. A marzo consumi -14%

Bresaola IGP: prezzo troppo alto per metà degli italiani. A marzo consumi -14%

Nella classifica dei salumi preferiti perde il podio e scivola al quinto posto

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22

Maggio
2023

A cura della Redazione F&T

È conosciuta per la sua praticità, ma la Bresaola della Valtellina IGP perde terreno nella classifica dei salumi preferiti dagli italiani, passando dal terzo al quinto posto, dopo prosciutto crudo, cotto, salame e mortadella.

Un arretramento che corrisponde alla flessione nei consumi: a marzo 2023 sono calati del 14%, ma ormai da mesi si parla di perdita a due cifre. Il prezzo è la ragione principale di questa riduzione dei consumi.

Infatti, un italiano su due afferma che oggi costa troppo per le proprie disponibilità economiche, soprattutto a confronto con altri salumi, orientandosi verso altri prodotti e insaccati come il prosciutto crudo (43%), il prosciutto cotto (39%) la mortadella (26%) e il salame (20%).
Tra le ragioni di questa scelta, per il 43% del campione incide il miglior rapporto qualità/prezzo. Mentre per 2 italiani su 10 la causa della disaffezione va cercata nel cambiamento dello stile di vita (vegetariano/vegano) o in ragioni etiche.
Sono informazioni, queste, che emergobo dalla ricerca Doxa Gli italiani e la Bresaola della Valtellina IGP commissionata dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1.000 persone tra i 18 e i 74 anni.
Oggi la Bresaola della Valtellina IGP è il salume preferito solo per 3 italiani su 10 (30%) soprattutto per i Millennials (35%) e interrogati sulla frequenza di consumo della Bresaola della Valtellina IGP, più della metà degli italiani (53%) la mangia almeno una volta alla settimana (tra questi, 2 su 5 la mangiano più volte a settimana). Mentre quasi 1 italiano su 2 (47%) la consuma meno di una volta a settimana.

"Forse - afferma Mario Francesco Moro, Presidente del Consorzio di Tutela - è arrivato il momento di ragionare attentamente, anche con la GDO, sul ruolo di rilancio dei consumi, che potrebbe avere una rinnovata attenzione alle politiche promozionali. Il fattore prezzo frena un consumatore affezionato".

Tra i motivi del consumo di chi acquista ancora la Bresaola valtellinese, a pari merito si piazzano la "praticità/velocità di preparazione" (51%) e il suo essere "leggera e proteica con un buon rapporto qualità/quantità proteine/prezzo" (50%) a cui fa seguito il suo essere "sinonimo dell’eccellenza made in Italy, garantita da una certificazione IGP" (37%).

Interrogati sui plus nutrizionali della Bresaola, più di 1 italiano su 2 pensa che sia adatta prima e dopo l’attività fisica (54%), che è conveniente perché a fronte di un alto introito proteico non ha scarti, solo l’1% finisce nel cestino (52% degli intervistati), e che contiene importanti sali minerali, tanto da essere considerata al pari di un "integratore naturale" (58%).
6 italiani su 10 (59%) pensano sia un alimento prezioso grazie al contenuto di vitamine e per il 56% è alleata del buonumore grazie al triptofano. Tra gli aspetti vincenti della Bresaola, il gusto è al primo posto per il 56% degli italiani, a cui fa seguito la leggerezza (53%) e la praticità (42%). Tra i pregi della Bresaola della Valtellina IGP, il 36% degli italiani oggi indica prima di ogni altra cosa la praticità. Fanno seguito, a pari merito (35%), il gusto e la leggerezza.


L’indicazione geografica protetta ha conferito più valore al salume, secondo il consumatore: 8 italiani su 10 scelgono quella certificata. Tra i motivi di questa scelta, per il 53% c’è proprio la garanzia della certificazione IGP, a cui fa seguito con poco stacco (48%) la qualità della materia prima e la garanzia di sicurezza (43%). Tra i motivi di scelta della Bresaola non certificata, per 8 italiani su 10 dipende dal fatto che il salume non certificato costa meno.

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